Evoluzione della Pelle Vegana: Alla Scoperta delle Tendenze Sostenibili nella Moda

Decodificare la pelle vegana: dall'uso improprio alla sostenibilità. Esplora le opzioni ecologiche e le innovazioni del settore.

Evoluzione della Pelle Vegana: Alla Scoperta delle Tendenze Sostenibili nella Moda

Introduzione

Negli ultimi anni, il termine "Pelle Vegana" è stato ampiamente utilizzato in modo scorretto nell'industria della moda, spesso applicato in modo errato a materiali che somigliano alla pelle ma privi di pelle animale. Originariamente conosciuti come plastica, poliuretano, ecopelle o pelle sintetica, il termine "vegan" ha guadagnato popolarità con l’ascesa del veganismo negli ultimi tre anni.

Comprendere i Materiali Vegani

Se ti stai addentrando nel mondo dei materiali vegani, alternative come cotone, viscosa o poliestere, che sono privi di pelle animale, potrebbero essere considerate. Tuttavia, in paesi come l'Italia e il Portogallo, il termine "pelle" è riservato ai materiali provenienti dalla pelle animale.

Ma cosa costituisce esattamente un materiale vegano?

Il materiale vegano più comune è costituito da poliuretano o PVC, e presenta due strati principali:

1. Il retro 

Serving as the manufacturing base, this layer is typically crafted from polyester, occasionally incorporating cotton, viscose, or microfiber. The choice of backing is pivotal for ensuring the material meets technical specifications, with sustainability enhanced by opting for recycled polyester.

2. Lo Strato Superficiale

Composto da poliuretano o PVC, questo composto plastico derivato dai combustibili fossili forma un rivestimento liquido applicato sul retro. Mentre alcune aziende hanno abbandonato il PVC a causa delle preoccupazioni ambientali, altre, come Louis Vuitton, continuano a utilizzarlo per la sua durabilità. Controlli di qualità rigorosi e test sono essenziali per garantire che il materiale sia privo di ftalati.

Evoluzione dei Materiali Vegani

Il percorso dei materiali vegani si sviluppa su vari livelli di sostenibilità:

Anni 1960 / 1970 - PVC:

Nonostante la sua durabilità, il PVC solleva preoccupazioni per il contenuto potenziale di ftalati e per la sua lenta biodegradabilità, che può richiedere centinaia di anni.

Anni 1990 - 2000 - Poliuretano (PU):

Un'opzione di base che utilizza solventi nella produzione, con rischi per la salute. Mimica da vicino la pelle, ma impiega secoli per biodegradarsi e non è riparabile.

2017 - PU a base d'acqua & PU riciclato (rispettivamente):

Un'alternativa senza solventi con prestazioni leggermente inferiori, che ha guadagnato popolarità negli accessori.

Contiene oltre il 50% di fibre riciclate, con la certificazione principale Global Recycled Standard (GRS).

2019 - PU Bio-Based:

Incorpora materiali biobased (ad esempio, scarti di mais, mele) nel composto derivato dai combustibili fossili, affrontando i problemi di circolarità e rifiuti.

2022 - 100% Biobased:

Innovazioni come Mirum e Hyphalite introducono materiali realizzati con gomma naturale, cotone o viscosa come supporto, con una percentuale più alta di contenuto biobased.

2022 (ancora non scalabile) - Micelio:

La radice dei funghi viene utilizzata per creare materiali, presentati da aziende come Mogu ed Hermes. Pur non essendo 100% biobased, offrono estetiche e proprietà migliorate.

Incorporare la Pelle Vegana

Per integrare senza problemi la pelle vegana nelle collezioni, è fondamentale eseguire test approfonditi, soprattutto per quanto riguarda la durabilità. Per le dichiarazioni di sostenibilità, assicurati che il tuo fornitore possieda le certificazioni necessarie e conduca un'Analisi del Ciclo di Vita (LCA).

Evita termini generici e sii specifico riguardo al tuo impatto ambientale per evitare accuse di "greenwashing".

Conclusione

Abbracciare il potenziale dei materiali vegani richiede impegno e attenzione verso una sostenibilità autentica, contribuendo a un'industria della moda che mette al primo posto scelte responsabili.

Pubblicato: 29/12/2023

Autore:

Nicolò Giusti
Nicolò Giusti
BIO: Nicolò è uno specialista di materiali innovativi e sostenibili che opera nel settore della moda da oltre 15 anni. La sua passione per i materiali tradizionali ma anche per le soluzioni innovative lo ha portato a creare la Sustainable Academy, una comunità che supporta studenti, imprenditori e aziende di moda a essere più sostenibili ed evitare il greenwashing.
"Credo davvero nel potere della collaborazione. La condivisione e l'apprendimento sono l'unico modo per raggiungere il livello successivo. Perché perdere tempo a proteggere noi stessi quando possiamo usarlo per migliorare?"